Cersaie 2025 e il ruolo del 3D nella valorizzazione delle superfici ceramiche

superfici e texture con visual coinvolgenti

Introduzione
La prossima edizione di Cersaie, in programma a Bologna dal 22 al 26 settembre 2025, si annuncia come una vetrina fondamentale per l’innovazione nel design di superfici ceramiche. In un contesto dove materiali, texture e sostenibilità entrano in dialogo con architettura e tecnologia, il rendering 3D assume un ruolo centrale: non è più solo uno strumento tecnico, ma un veicolo emozionale e narrativo. In questo articolo esploreremo come il 3D stia trasformando l’esperienza di visitatori ed espositori, migliorando la comunicazione visiva nei settori design e arredo.

Il linguaggio sensoriale del 3D
Una delle novità principali annunciata dagli organizzatori è il percorso “I Portici di Cersaie”, un itinerario fotografico che connette l’origine della materia (l’argilla) ai prodotti finiti, enfatizzando forma, finitura, materiale e tridimensionalità. Qui il 3D si integra perfettamente: i rendering tridimensionali possono simulare luce, ombra e rilievi, restituendo l’idea di texture materiche come porosità, lucentezza e pattern. Questo approccio sensoriale, sostenuto da visual dinamici e interattivi, coinvolge architetti, buyer e consumatori in un’esperienza immediata e immersiva.

Percorsi tematici e stand immersivi
Cersaie 2025 ridefinisce il layout fieristico: i padiglioni 31 e 32 si focalizzano su superfici, finiture e arredo bagno, mentre il padiglione 19 è dedicato ai sistemi di posa innovativi. In questo scenario, i rendering 3D fanno la differenza: anteprime virtuali di ambienti, visualizzazioni dettagliate di applicazioni in bagno o cucina, e strumenti interattivi consentono di prefigurare il prodotto finale. Le aziende possono mostrare, ad esempio, come un gres effetto marmo si adatti a soluzioni contract o hospitality.

Il ruolo del 3D nella comunicazione B2B e trade
Secondo una panoramica su Hospitality Design, i materiali presentati a Cersaie 2025 propongono texture scultoree, colori saturi, lastre sottili e superfici con giochi di luce e ombra, pensati per hotel, spa e ambienti pubblici. Qui, un catalogo statico non basta: servono esperienze visive ad alto impatto. Nei meeting B2B, il 3D consente di visualizzare in anteprima ambienti reali, valutare scale, volumi, effetti luce, e personalizzazioni in modo immediato e condiviso, supportando la vendita e la partnership con architetti e contractor.

Rendering configurabili per texture e materiali
La tendenza dei materiali “tactile textures” (texture con effetto tridimensionale) conferma la richiesta di superfici sensoriali. Qui il 3D configurabile diventa strategico: l’utente può selezionare texture, colori, rilievi, accostamenti, e visualizzare istantaneamente la resa in ambienti studiati su misura. Questa flessibilità migliora il processo decisionale, riduce i tempi e riduce l’incertezza del cliente finale.

Eventi e dimostrazioni dal vivo
All’interno del padiglione 19, la “Città della Posa” offre dimostrazioni tecniche dal vivo e seminari per professionisti. Un supporto digitale 3D affianca l’aspetto pratico: i video tutorial sul montaggio e le animazioni delle sequenze di posa facilitano la formazione e valorizzano l’efficacia dei prodotti. In fiera, stand attrezzati con monitor touch o visori VR permettono di approfondire dal vivo pattern e texture.

La connessione storytelling & brand identity
Il tema “A space for architectural design” emerge come manifesto di Cersaie 2025. Il rendering 3D diventa strumento narrativo per raccontare la visione del brand: non solo piastrelle, ma ambienti, atmosfere, esperienze. I visual possono introdurre architetture ipotetiche realizzate con i materiali, recuperando il valore estetico e progettuale delle superfici ceramiche. Immagini e video 3D diventano storyboards emozionali, diffusi via web e social per anticipare l’esperienza fisica della fiera.

Benefici concreti per espositori e clienti

  1. Coinvolgimento emozionale: una scena ben realizzata attiva la memoria visiva e accresce l’interesse verso il prodotto.
  2. Riduzione delle distanze cognitive: la comprensione di texture speciali o grandi formati è immediata.
  3. Differenziazione competitiva: brand che adottano 3D configurabile e storytelling ottengono maggiore visibilità.
  4. Ottimizzazione dei costi: meno prototipi fisici e meno errori in fase di campionatura o trasporto.

Integrazione con contenuti online
Chi vuole approfondire la sinergia tra architettura e rendering 3D può consultare la sezione dedicata sul sito PlaceRendering, un hub di risorse per architetti e designer. Inoltre, molti nuovi materiali presentati a Cersaie 2025 sono già descritti su siti specialistici internazionali: uno su tutti, Hospitality Design, che negli ultimi giorni ha analizzato superfici ceramiche con texture tridimensionali per ambienti hospitality.

Strategie per stand e contenuti fieristici

  • Alla progettazione dello stand, prevedi postazioni 3D con display touch per esplorare texture e layout.
  • Prepara video immersivi che raccontino applicazioni reali in bagni, cucine, hotel: il visitor engagement con video emotivi è misurabile.
  • Realizza animazioni video brevi (30–60 secondi) per social: brevi storytelling visivi favoriscono la viralità e l’attenzione digitale.

Dal virtuale al reale
L’adozione del 3D crea un ponte tra il virtuale e il reale: prima della fiera si testano visual, configuratori e video; durante la fiera si coinvolgono i visitatori; dopo la fiera si mantengono viva la relazione con materiali personalizzati. La strategicità del 3D si manifesta in tutto il funnel: awareness, coinvolgimento, conversione, retention.

Inoltre, il rendering e l’animazione possono essere usati per raccontare anche processi produttivi, valori aziendali, oppure per mettere in evidenza i plus tecnologici di una collezione ceramica. Alcune aziende iniziano a progettare contenuti 3D con largo anticipo rispetto all’evento, utilizzando il materiale per teaser e comunicazione pre-fiera, e aggiornandolo in tempo reale durante la manifestazione per rispondere alle esigenze dei visitatori. Questo approccio modulare e flessibile consente di capitalizzare sull’investimento digitale ben oltre la durata fisica dell’evento.

Chi non ha la possibilità di allestire uno stand tradizionale può sfruttare le tecnologie 3D per creare uno spazio virtuale accessibile da remoto, ampliando l’audience e raggiungendo anche contatti internazionali che non potranno essere presenti a Bologna. Questa democratizzazione dell’esperienza espositiva è uno dei cambiamenti più significativi nell’era post-pandemica.

Conclusione
A Cersaie 2025 il 3D non è solo un accessorio digitale, ma un linguaggio visivo indispensabile per valorizzare superfici, texture e ambienti. Raccontare i materiali in modo emozionale e funzionale significa creare esperienze memorabili che influenzano la scelta e rafforzano la brand identity. Gli espositori che sfrutteranno cataloghi interattivi, configuratori, storytelling video e ambienti virtuali saranno i protagonisti dell’innovazione nel settore. Il 3D arricchisce la fiera, emoziona il pubblico e traduce la materia ceramica in emozione pura.